I vini PIWI
BAG IN BOX in quali Paesi?
In Francia riguarda il 30% delle vendite!
Oltre il 30% del vino proposto nella GDO in Francia è confezionato in bag in box. In Francia, sottolineiamo, non in un paese neo consumatore o neo produttore qualsiasi... In Francia, dove si fanno bottiglie top che costano centinaia, a volte migliaia di euro.
Ebbene sì, in Francia chi fa vino e chi lo beve non è mica tanto schizzinoso, non si maschera dietro a sedicenti tradizioni: il vino nel bag in box è pratico, e va molto molto bene!
Il dato l’ho letto su WineNews, che riporta i risultati di un’indagine di FranceAgriMer: il 30,8% del vino venduto è in bag in box. Del resto, basta andare in un qualunque shop piccolo o grande francese per capire che là il vino in bag in box va alla grande: lunghi scaffali zeppi mostrano su un lato le scatole di vino, in ampia gamma di tipologie e di prezzo, e sull’altro le bottiglie di vetro.
E noi italiani quando ci svegliamo? Eh, no! Noi italiani siamo più avanti? Forse mettiamo lacci e lacciuoli ai produttori, scriviamo disciplinari restrittivi, pubblichiamo decreti roboanti, e così il vino facciamo fatica a farlo apprezzare e magari poi lo declassiamo e lo svendiamo nei supermarket! Mah.
BIB - In Europa
Non sono solo gli scandinavi ad amare questo tipo di packaging. Anche in altri Paesi si stanno registrando tassi di crescita sorprendenti. Anche nel settore Horeca.
Non per un grande appeal, ma il bag-in-box sta conquistando sempre più mercati, anche quelli che siamo abituati a pensare come tradizionali. Il vino in sacche di alluminio ricoperte da cartone sta avendo infatti molti consensi, forse persino inaspettati, per diversi fattori.
Lo dimostra anche una ricerca condotta da FranceAgrimer, braccio statistico del ministero dell’Agricoltura francese, su dati delle vendite al dettaglio fino al 2014. Nei principali Paesi amanti del vino si evidenzia un sensibile aumento dei fatturati legati a questa tipologia di confezioni che piacciono non solo ai consumatori finali, per un motivo di risparmio economico, ma anche al settore Ho.re.ca, visto il cambiamento nei consumi, soprattutto in un’Europa in crisi da anni, che porta sempre più a una richiesta di vini al bicchiere, o in caraffa, invece che da bottiglia.
Tra i dati emersi dallo studio, il bag-in-box ha evidenziato tassi di crescita notevoli in Paesi come la Francia, il Belgio e la Danimarca, arrivando a quote di mercato rispettivamente del 36%, 32% e 41% sul totale vendite di vini. Cifre molto interessanti, a discapito delle bottiglie in vetro, che negli stessi anni invece vedono decrescere la propria quota.
Nel Regno Unito
Un caso a parte è il Regno Unito, che resta maggiormente orientato alle bottiglie da 0,75 litri (89,7%), mentre il vino sfuso in Bag in Box è relegato a un 8,3% del venduto.
Nel resto del mondo
In decisa controtendenza rispetto a questa crescita del BIB, viene registrata in ’Australia (dove in passato aveva raggiunto il 70% del mercato), mentre oggi è al 33%; un’erosione avvenuta a vantaggio della classica bottiglia in vetro, che nel 2013 ha raggiunto il 66% di vendite.
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